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dariuz
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Come presentare un gioco di micro-magia

Messaggio da dariuz »

"Conoscere un gioco è niente, saperlo eseguire è qualcosa, saperlo presentare è tutto."
Bene, ma cosa vuol dire presentare un gioco?
Nel suo "Trattato di magia", Silvan, oltre a descrivere giochi di semplice esecuzione, spiega di come lui li introduce quasi sempre con una breve storia del tipo "come tutti voi saprete strofinare metallo e fibre vegetali genera campi magnetici...", "uno studio dell'Università di Bonn ha dimostrato che questo esperimento riesce una volta su 14 milioni..." ecc.
Ora, mi rendo conto che limitarsi al "pesca una carta, rimettila nel mazzo, Abracadabra, ecco la tua carta" rende qualunque gioco divertente quanto una ginocchiata nelle costole e che il prestigiatore deve essere un po' personaggio e non l'uomo qualunque incontrato per strada ma quando si esegue un gioco di micromagia ad un amico ho sempre trovato eccessiva questo genere di introduzione (soprattutto perché poco credibile).

Secondo la vostra esperienza qual è dunque il giusto equilibrio tra una storia super-costruita e la mera esecuzione?
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Alpha
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Re: Come presentare un gioco di micro-magia

Messaggio da Alpha »

Io principalmente mi esibisco con parenti, amici e conoscenti per ora ed è ovvio che la credibilità del mio personaggio è un po' messa alla prova con loro. Ovviamente la presentazione dovrebbe essere basata sul tuo modo di fare e quindi assolutamente personale ma per trovare quella che più ti si adatta devi provare e riprovare.
Ti sconsiglio di creare storie troppo elaborate, per due motivi: primo se il tuo pubblico non è abbastanza interessato finirà per annoiarsi presto e secondo la presentazione deve adeguarsi a te ed essere redibile.
A volte capita di sentire dei ragazzini che copiano spudoratamente delle presentazioni e il risultato è qualcosa di veramente comico e fuori luogo.
Per esempio non è credibile un bambino di 10 anni non può pensare di andare da qualcuno e presentare un effetto di mentalismo come lo farebbe una persona di 20/30 anni. In micro-magia è la medesima cosa.

Il mio cosiglio è non copiare altre presentazioni per quato belle possano essere, studiatele e cerca di capire quali sono i punti principali che le fanno funzionare e rielaborale adattandole alla tua perosonalità.
Toglietemi la magia
e sarà come privarmi delle emozioni.

Giulia Monti Ercolani
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ruben
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Re: Come presentare un gioco di micro-magia

Messaggio da ruben »

Parli di scriverti un patter. Un abozzo alla presentazione.
Se sei alle prime armi comincia come ti e citato con famiglia e amici stretti.
Leggi il thread a principianti "i fondamenti della magia ruben"
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miguroots
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Re: Come presentare un gioco di micro-magia

Messaggio da miguroots »

Secondo me dipende tutto dalla tua personalitá. Devi trovare un tuo ruolo, e se quello risulta credibile, lo sono anche le tue storie/presentazioni. Se sei un appassionato di tecnologia o di scienza, usa sperimenti/ricerche scientifiche per spiegare i tuoi effetti. Se invece sei (o rappresenti) piú il tipo spirituale, gioca con storie mistiche, paranormali, come l'astrologia, la telepatia, ecc. ecc.
Un altro ruolo é quello del story-teller, dove puoi collocare i tuoi numeri all'interno di racconti o fiabe. Oppure usa un background di tipo psicologico, lettura del linguaggio non verbale, NLP ...
È importante che sei credibilie e coerente. Come Meg97 ha giá scritto, se un ragazzo di 12 anni utilizza la NLP per spiegare i suoi effetti, sembra poco credibile, ma anche il tecnico informatico generalmente molto razionale e timido non dovrebbe far finta di ricevere messaggi dagli spiriti dell'aldilá.
Trova il tuo ruolo basandoti su come sei veramente (razionale vs. artistico vs. comico vs. mistico, ecc.) e cerca di costruire le tue presentazioni su quella base. Questo vale per tutti gli ambiti della magia.
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dariuz
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Re: Come presentare un gioco di micro-magia

Messaggio da dariuz »

Grazie a tutti per le risposte. Molto interessanti le guide di Ruben.

Un'altra domanda per la quale mi sembra inutile aprire un nuovo thread:
sto imparando un gioco chiamato "the three pellets" dal libro Magic Tricks di Wilson Jonson, basato sul principio della "duplicazione".
Molto simile al seguente per darvi un'idea
[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=hqzkGEvOOTc[/youtube]
Nel libro viene spiegato di dichiarare certi gesti, lo fa anche Lavand, del tipo "metto due palline in mano, la terza in tasca".

Ora, come dice Ruben, non serve dire "mischio il mazzo di carte" basta farlo.
Quindi dove sta la differenza? A seconda di dove si vuole portare l'attenzione dello spettatore?
Oppure perché un gesto come mettere in tasca sarebbe troppo sospetto senza una giustificazione, o ancora, per aiutare gli spettatori a seguire il gioco?
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miguroots
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Re: Come presentare un gioco di micro-magia

Messaggio da miguroots »

Ci sono alcune routine, come quella che hai citato tu oppure Doc Eason's "All Screwed Up" (https://www.youtube.com/watch?v=XjARBdjeZPo) e "The Piano Card Trick", dove una ripetuta "spiegazione" di qualcosa che fai, fa parte dell'effetto. Ripetendo la frase (come "Two in the hand and one in my pocket" oppure "Two cards - Even") crei un condizionamento (psicologico) dello spettatore, e nello stesso momento anche una specie di "Misdirection" psicologica, che serve per creare l'effetto desiderato.
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