Discussione generale sul mondo della magia.
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w4ve
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Costruzione delle routine.

Messaggio da w4ve »

E' norma per un buon mago, una volta vista una routine che gli piace smontarla completamente e ricostruirla nel modo più adatto a lui, con le mosse che preferisce di più, studiando i movimenti e il timing, la presentazione, le finezze e tutte quelle piccole cose che trasformano un trucco in magia vera!
E solitamente ogni mago ha il sistema che preferisce di più e con cui lavora meglio per fare le proprie routine, percui:
Voi come lavorate alle vostre routine? Quale è il metodo che preferite per costruirvi le vostre routine?

Io inizio ovviamente con l'effetto in se e per se, sia che sia una mia idea o una routine già  famosa, inizio a pensare alla "trama" della presentazione ma non la studio ancora a fondo.
A questo punto vedo come la routine possa scorrere più fluida e naturale possibile studiando bene ogni movimento mossa o tecnica...curando prima l'aspetto tecnico in se e per se, poi i movimenti,il timing (e speso quà  modifico molo la routine dall'originale), a questo punto se ho una base solida che vada come voglio io (fluida, senza mosse sospette, senza mosse innaturali o immotivate, dove tutto ha un perchè è una logica insomma) inizio a lavorare alla presentazione e alle parole da dire, la misdirection e i momenti di tensione e di rilassamento del pubblico...adatto il testo alla routine fino a che non viene una routine completa..ma ovviamente è solo una bozza e continuo a lavorarci a lungo prima di darla per "definitiva" :p
Purtroppo ho scritto alla svelta quindi forse non è tanto chiaro o ho saltato qualche passaggio, casomai in un orario più felice scrivo meglio il mio metodo :p
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Zioben
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Re: Costruzione delle routine.

Messaggio da Zioben »

anche io lavoro in questo modo unica differenza, prima studio tutta la parte tecnica poi lavoro sulla presentazione, spesso lascio passare qualche giorno dallo studio tecnico alla costruzione della presentazione, faccio questo per cercare di dimenticare la presentazione originale.
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David
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Re: Costruzione delle routine.

Messaggio da David »

Dipende molto da quello che voglio fare, se è una routine già  preconfenzionata, trovo una storia che la accompagni degnamente, alcune volte integrando o modificando passaggi per collimarli alla storia.

Ultimamente invece penso ad una storia e poi ci trovo una routine che le calzi.
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nos
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Re: Costruzione delle routine.

Messaggio da nos »

Davide ha scritto:Dipende molto da quello che voglio fare, se è una routine già  preconfenzionata, trovo una storia che la accompagni degnamente, alcune volte integrando o modificando passaggi per collimarli alla storia.

Ultimamente invece penso ad una storia e poi ci trovo una routine che le calzi.
io faccio come Davide, oppure penso all'effetto che voglio creare e poi penso alle tecniche e soluzioni possibili che mi portino ad ottenerlo :)
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w4ve
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Re: Costruzione delle routine.

Messaggio da w4ve »

Io no, cioè l'idea di routine già  "preconfezionata" non mi piace sempre...certo spesso le routine sono già  ottime di loro e a volte le lascio invariate, però secondo me è sempre bene personalizzarle non solo nelle parole :p
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rospo
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Re: Costruzione delle routine.

Messaggio da rospo »

personalmente faccio degli effetti che più che la routine vera e propria possono avere una personalizzazione della storia.
quindi, più che passaggi, tecniche o che mi riinvento storie e modo di presentare!
se mi ha colpito molto una presentazione, e se questa si può adattare a me, allora la tengo, senno cambio mooolto fino ad averla come la farei io :D
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Jacopo
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Re: Costruzione delle routine.

Messaggio da Jacopo »

Io faccio all'incirca come w4ve, fisso su carta tutto ciò che voglio che ci sia, poi cerco di fondere insieme queste cose con un filo logico...e cosa molto fondamentale, provo provo e riporovo, per fissare i tempi, i movimenti timing e tutto il resto! ah una domanda w4ve, di che routine parli? stage? close-up? ecc.. o in generale? io in questo caso parlo di stage...
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w4ve
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Re: Costruzione delle routine.

Messaggio da w4ve »

Il mio metodo attuale è solo per il close up, cioè costruisco così le mie routine da close up, per la scena ancora non ho creato nulla percui non saprei se lavorerei allo stesso modo, ma non credo.
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ruben
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Re: Costruzione delle routine.

Messaggio da ruben »

Cari amici,
la routine la si deve semplicemente trattare come un concerto di symphonia, la si incomincia al basso e va crescendo fino al climax. In certi casi la si può incominciare con un impatto. Io vi raccomando il libro che io lo chiamo la bibbia della prestigitazione "Magic and Shomanship" spero che si la trovi in Italiano.
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ruben
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Re: Costruzione delle routine.

Messaggio da ruben »

Altri sugerimenti:
Libbri: ( spero che si trovino in Italiano) Perdonatemi ma vi do i titoli in Americano.
Magic and Shomanship (il Migliore)
Darwin-Strong magic
Michael Ammar-Eigth rules of making magic memorabile
Jerry McGregor-Real world magic

Considerate i seguenti: (Impostazione dei Routine)
Aperturea: Prende l'attenzione-crea il tono dello spettacolo-transizione

Il corpo dello spettacolo: questo va con il tema-usa varietà -mantiene l'interesse-transazione.

Chiusura: Il tuo effetto migliore- lasciare il publico a desiderare di più.

Spero che sia chiaro per voi amici.
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Re: Costruzione delle routine.

Messaggio da N.fire »

Il primo passo è la scelta dell'effetto. Deve innanzitutto rientrare nel mio gusto, deve corrispondere alla mia idea di performance e deve essere in linea con le mie esigenze di bilancio del repertorio, ovvero combinarsi con gli altri numeri senza provocare fenomeni di sovrapposizione o di anticlimax. Fanno eccezione studi particolari incentrati su singoli temi, situazione in cui affronto senza problemi anche diverse versioni del medesimo effetto.

Il secondo passo è l'introiezione dell'effetto, ovvero l'assimilazione dello stesso a livello puramente concettuale; in questa fase non vengono ancora valutate le caratteristiche tecniche di quanto sarà  realizzato, ma avviene una riflessione su ciò che il numero può comunicare, trasmettere, su quale sia il potenziale e su quali siano le sfumature da sfruttare per accordarlo al mio stile senza che ne soffra.

Il terzo passo è l'analisi tecnica. Valuto la struttura originale (o la prima stesura, nel caso di effetti di mia creazione) intervenendo in modo da renderla coerente rispetto al mio maneggio e al mio stile.

Il quarto passo è l'elaborazione presentazionale; è questa la sede in cui viene steso il patter e viene effettuata una vera e propria selezione linguistica dei termini da utilizzare, della lunghezza delle frasi, del ritmo del parlato.

Il quinto e ultimo passo è anche quello più lungo e complicato e spesso non si esaurisce in sede di studio, ma sono necessarie diverse esibizioni in situazione reale per completarlo. In quest'ultima fase rientrano l'analisi e la strutturazione dei momenti di alta attenzione, di rilassamento e le curve drammatiche. Inoltre in questa stessa fase si elabora un ventaglio di possibili out verbali, gestuali e/o tecnici in modo da assicurare adeguata copertura e sicurezza al numero.
FINE :)
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