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neuromagia su Lescienze.it

Messaggio da JAQK »

Maghi e neuroscienziati lavorano insieme già da qualche tempo alla scoperta di alcuni meccanismi con cui funziona il nostro cervello, in particolare sui temi di comune interesse di attenzione, consapevolezza e percezione. Una conferenza appena conclusa in Spagna ha aggiornato lo stato dell'arte nelle rispettive conoscenze e nei vari progetti di collaborazione.

"Vedo che il suo orologio ha un cinturino con la fibbia." In piedi accanto a me, Apollo Robbins mi teneva lievemente il polso e mi faceva ruotare la mano. Sapevo benissimo quel che mi aspettava, ma ci sono cascata lo stesso. "Sì", ho detto, cercando di tenerlo d'occhio, "per lei sarà piuttosto facile da portar via. Ma con gli anelli sarebbe più difficile". Gentilmente, si è detto d'accordo, prima guardandomi le mani e poi negli occhi. "E secondo lei quale sarebbe il più difficile da rubare?" Stavo ancora pensando a come rispondere, e lui già mi aveva preso l'orologio e se l'era messo al polso dietro la schiena, inosservato.

Robbins non aveva fatto altro che orientare abilmente il riflettore della mia attenzione, il centro, momento per momento, della consapevolezza. Per nascondere il furto, aveva usato la cosiddetta misdirection: mi ha fatto badare alla cosa sbagliata, ha accresciuto il carico cognitivo del mio cervello con le sue chiacchiere spiritose, ha dato luogo dentro di me a un dialogo interiore, distraendo la mia attenzione dandomi una domanda cui rispondere; e intanto disorientava le mie percezioni con piccoli tocchi sulla spalla e sul polso. "

continua su http://www.lescienze.it/news/2012/05/23 ... o-1035301/
Andrea Clemente Pancotti
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Re: neuromagia su Lescienze.it

Messaggio da JAQK »

Un aspetto importante della comunicazione umana sta nel seguire i movimenti oculari altrui. "Si potrebbe definire un magio come una persona che controlla gli occhi degli altri", ha detto Macknik. In un recente studio, per esempio, Robbins ha aiutato gli scienziati a cercare i perché di una sua osservazione: gli occhi del pubblico seguivano un movimento curvilineo con più attenzione di un movimento diritto. (lo studio è stato pubblicato nella rivista "Fontiers in Human Neuroscience").


Quando un movimento avviene solo fra due punti - per esempio quando una mano si sposta da sinistra a destra - l'occhio tende a saltare dal punto iniziale a quello finale, e poi a tornare indietro di colpo. Questo può essere un problema per un illusionista che sta cercando di muovere qualcosa tenendola fuori dal campo visivo. Le curve, al contrario, come è stato documentato ora in laboratorio, "sono qualcosa di molto particolare per il sistema visivo. Il movimento curvilineo spinge gli occhi a seguirlo più da vicino del movimento in linea retta", dice Martinez-Conde. Quando il mago muove una mano da sinistra a destra lungo una linea curva, l'attenzione del pubblico ne segue l'arco, e non torna di scatto al punto di partenza. "Apollo merita un grosso riconoscimento per esser stato il primo a farcelo notare", ha detto la studiosa.
decisamente interessante...
Andrea Clemente Pancotti
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MagoSantoch
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Re: neuromagia su Lescienze.it

Messaggio da MagoSantoch »

jaqk ha scritto: decisamente interessante...
Molto interessante!
Ho letto l'articolo completo più di una volta e ci sono diverse nozioni che possono essere molto utili al nostro mestiere (alcune già conosciuto altre nuove).

Provo a riassumerli qui:
- cecità al cambiamento l'incapacità di notare piccole alterazioni in una scena.
- un movimento curvilineo spinge gli occhi a seguirlo con più attenzione rispetto ad un movimento in linea retta nel quale l'occhio salta dal punto iniziale al punto finale per poi tornare indietro.
- la comunicazione dipende da chi siamo e da come siamo. Certe strategie che sono efficaci per qualcuno non sono necessariamente efficaci per qualcun altro.
- le risorse attentive del nostro cervello sono limitate. Quando queste vengono investite lo spettatore non ha più niente da utilizzare per prestare attenzione a ciò che sta succedendo davvero.
- top down e effetti d'aspettativa in base a nostre aspettative consapevoli diamo automaticamente per scontato degli elementi su base statistica facendoci pensare come vero qualcosa che non lo è
- filling in (riempimento) il cervello vede una parte di uno schema e lo completa da solo.
- carico cognitivo e capacità d'elaborazione si tratta di una proporzionalità inversa: all'aumentare del primo diminuisce il secondo.
Ci sono diversi modi per aumentare il carico cognitivo del cervello: domande su ciò che sta accadendo, domande su un argomento del tutto diverso, una forte linea narrativa, il chiedere di "concentrarsi su" (invece che "pensare a")...
Ogni compito aggiuntivo abbassa la precisione di un soggetto
"Le cose: non le vediam per come sono, ma per come siamo;
quel che appare al nostro sguardo vien da quel che stiam cercando." da John Lubbok

Alessio "Santoch" Santini
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