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Oldmare
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Libri sul Teatro

Messaggio da Oldmare »

Salve a tutti,

il teatro è, indiscutibilmente, parte integrante di una performance magica.
Non avendo avuto la possibilità di frequentare più di qualche corso e alcuni workshop ho cercato di avvicinarmi ad esso attraverso i libri.
Sapendo che nel forum ci sono, oltre a molti appassionati anche qualcuno che a teatro ci lavora,
chiedo quindi consiglio!

Può chi ha avuto esperienze di libri convincenti e ben fatti condividerne il titolo e l'autore, magari insieme ad un breve commento?

Nella mia esperienza, oltre a "Il lavoro dell'attore sul personaggio" di Stanislavskij mi sento di consigliare:
"The Empty Space", di P.Brook;
"The necessity of the theater: the art of watching and being watched", P. Woodruff
"Theater of movement and gestures", di Lecoq
Ho trovato abbastanza interessante anche "Scrivere per il teatro" di J. Hatcher


Grazie in anticipo,
saluti,
Illusionist
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Re: Libri sul Teatro

Messaggio da Illusionist »

Oldmare ha scritto:l teatro è, indiscutibilmente, parte integrante di una performance magica.
Ciao scusa ma devo contraddirti... non credo che il teatro sia parte integrante di uno spettacolo magico..
Negli anni addietro è diventato di moda proporre corsi teatrali per aspiranti maghi...
risultato una miriade di scarsi maghi che si atteggiano da grandi attori, che non sono!!! Insomma fanno solo una grande pena.
Quello che serve in una performance magica, sono alcuni elementi tipo, impostazione voce, modo di fare con il pubblico, l'essere brillanti, il carisma, ecc ecc, che in una parola sola può essere detto showmanship!!!
I corsi di teatro magari possono insegnare alcuni aspetti, ma vanno a mio parere in un'altra direzione.
Molti dei grandi artisti che tutti apprezziamo per le loro qualità di intrattenitori, non hanno mai frequentato un corso di teatro...
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Oldmare
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Re: Libri sul Teatro

Messaggio da Oldmare »

Ciao Illusionist,
innanzitutto ho fatto un' affermazione un po' dogmatica e facilmente fraintendibile, e ti ringrazio per avermelo fatto notare.

Cerco di spiegarti cosa intendo quando parlo di teatro.
(avevo scritto un papiro incredibile prima ma internet ha deciso di cancellarmelo)
Illusionist ha scritto: Negli anni addietro è diventato di moda proporre corsi teatrali per aspiranti maghi...
risultato una miriade di scarsi maghi che si atteggiano da grandi attori, che non sono!!! Insomma fanno solo una grande pena.
Per come la vedo io il problema è che negli anni addietro è diventato di moda proporre una terribile mediocrità, oltre a una poca cura dello spirito critico. Conseguentemente quello che è stato prodotto è mediocrità. Difficilmente un corso di teatro può danneggiare un performer, mentre un fraintendimento di quello che gli viene insegnato è molto facile che lo faccia.
Illusionist ha scritto: Quello che serve in una performance magica, sono alcuni elementi tipo, impostazione voce, modo di fare con il pubblico, l'essere brillanti, il carisma, ecc ecc, che in una parola sola può essere detto showmanship!!
Sulla tanto decantata showmanship, a costo di contraddire molti professionisti affermati, mi trovo schierato dalla parte opposta.
Per citare le parole di Derren Brown "Showmanship is a cheap sostitute for Drama".
La Showmanship è una (aggiungerei a volte disperata) ricerca di un applauso, di approvazione. E' un tentativo di tenersi stretto il pubblico perchè "gli piacciamo". E porta irrimediabilmente (temo) verso il tipo di magia che ho da un po' di tempo abbandonato. Quella dove il prestigiatore-dio fa accadere cose per suo volere, schioccando le dita. E' un problema che si riduce al semplice effetto.

Quella che voglio fare io è una magia che si concentra sul momento del silenzio, che si svolge nella mente e non nelle mani dello spettatore, prima dell'eventuale applauso. Il mio modo di farla è prettamente "teatrale". Nel teatro c'è un "eroe", umano, non un dio. Deve compiere qualcosa, e conseguentemente il problema diventa di causa, e in seguito di effetto.
Vorrei che chi ha assistito alla mia performance vada a casa e che pensi alle emozioni, alle sensazioni che ha provato, non che dica "che bravo quel mago", mi è piaciuto e lo rivedrei ancora, come fa un presentatore TV che agisce, con "showmanship" ai fini di portare uno "show" a chi lo guarda, e in seguito di farsi riguardare.
E come l'eroe finisce per essere cresciuto, per aver imparato qualcosa dalle sue azioni, mi piace pensare che almeno in modo modesto sia questo che porto a chi mi guarda.
Illusionist ha scritto: I corsi di teatro magari possono insegnare alcuni aspetti, ma vanno a mio parere in un'altra direzione.
Molti dei grandi artisti che tutti apprezziamo per le loro qualità di intrattenitori, non hanno mai frequentato un corso di teatro...
Al corso di teatro come lo vedo io non pongo come fine il diventare un attore per poter fare magia. L'idea di presentare la magia come uno spettacolo teatrale a mio parere snatura irrimediabilmente il concetto stesso di magia.
Quelli che io considero "grandi artisti" probabilmente non hanno mai frequentato un corso di teatro, ma hanno qualcosa in più degli altri.
Per me è la "teatralità", la serietà con cui fanno quello che fanno, il senso che mettono nei loro gesti e nelle loro parole. Che non riducono la magia al momento dell'effetto.


Nel teatro in cui mi piace pensare di esibirmi gli attori sono il pubblico, oltre a me, lo spazio dell'azione è qualcosa di più grande del semplice palco, e spero che qualcosa avvenga anche nelle menti delle persone, così come vorrei che il tempo del mio "teatrare" fosse anche solo appena più lungo di quello che mi prendo per farmi guardare mentre mi esibisco.



Il teatro in senso più stretto mi ha aiutato molto a scrivere i miei spettacoli, a curare i miei movimenti, la voce (per cui ho sempre avuto grandissimi problemi), e scrivere gli effetti che presento.



Spero di non averi annoiato troppo, ma mi faceva piacere fare un po' di chiarezza,
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