MagicSchool.it

maximilian ha scritto:Generalmente io creo un certo distacco con il pubblico ma a volte in feste private dove sei in contatto diretto con il pubblico mi sento domandare mi insegni come hai fatto??? Ed io serio...."Sai tenere un segreto"? Certo! ti risponderanno, "Anch'io"! gli rispondo con tono secco....
Credo comunque che bisogna sempre convincere gli spettatori con rappresentazioni proprie e con discorsi tipo: Non uso trucchi!!!!!!

Ma non credo che uno spettatore, con tutta la buona volontà, riesca a credere che davvero esista la magia, a meno che non si parli di bambini.

Alla fine è questo lo scopo di noi prestigiatori... La Magia esiste e se un esecutore crede solo di eseguire una serie di acrobazie davanti ad un pubblico di scettici non riuscirà mai a rappresentare sul serio la nostra arte!!!!!!

maximilian ha scritto:Alla fine è questo lo scopo di noi prestigiatori... La Magia esiste e se un esecutore crede solo di eseguire una serie di acrobazie davanti ad un pubblico di scettici non riuscirà mai a rappresentare sul serio la nostra arte!!!!!!

Ma non parlo dell'esecutore, parlo del pubblico. Chi, che non sia un bambino, riesce a credere che sia stata veramente un'entità a noi superiore a far sparire il nodo dalla corda (ad esempio)? Secondo me, al massimo uno spettatore si cala nell'atmosfera magica che l'esecutore ha creato, e fa finta di credere nella magia, senza stare a ipotizzare assurdi meccanismi che il prestigiatore possa aver utilizzato, ma non credo che riesca veramente ad auto convincersi dell'esistenza della magia.

Ai tempi che viviamo oggi il nostro publico e più evoluto di noi,ricordiamolo.
I bambini di oggi ti comprano e ti vendono.
Si sa che sono trucchi,alla diferenza di un tempo fa quando i maghi erano gli occhhi e le orecchie i fiduciari dell Re. I saputi.

ma non e tanto questo, e lo sappiamo, e che quando il publico e davanti a noi tutto va sospeso, la pagina si gira e a quell momento la mente si trasforma e si sospende in modo credulo a questo fascino incantato.

tutti diventano bambini,e mai dobbiamo perdere quell bambino dentro di ognuno di noi.

a volte mi capita questa domanda...fatta con un sorriso tra il dolce (che bello mi ha fatto fare una magica esperienza ma sono curiosa/o) e il mefistofelico ('tacci tuaaa dimmi assolutamente il trucco che dietro questo sorriso sto rosicando tantissimo e non riesco a capire ma devo capire perchè devo razionalizzare tutto e capire capire bla bla bla)...dipende da chi te la fa,dove stai...io spesso gli dico che se rivelassi come ho fatto quella magia poi sparirebbe tutta la sorpresa magica e li vedo soddisfatti e un po' impauriti,impauriti di sapere e rovinarsi l'esperienza che hanno appena vissuto.Ma non è poi cosi frequente,è più facile che si fanno ad alta voce una domanda a se stessi del tipo ma come ha fatto come ha fatto come ha fatto ma non vogliono sapere la risposta neanche se fossi disposto a dirglielo

ruben ha scritto: 1. How did you do that? "I do it with mirrors"
2. How do you do that? "Very well , thank you"

Bellissime...le riciclo La 2 oltretutto mi ricorda l'aneddoto di quando un giornalista chiese a Gene Roddemberry (l'ideatore di Star Trek) come funzionasse il teletrasporto e lui gli rispose senza scomporsi: molto bene, grazie!

A me è capitato una volta che uno spettatore-amico mi chiedesse: "per quel gioco hai fatto così, vero?" al che io ho risposto "Sì" senza scompormi.
Il mio amico aveva indovinato il metodo, ma il mio sì detto in quel modo non gli è "andato bene" e si è convinto che non avessi fatto in quel modo realmente!